mercoledì 10 dicembre 2008

Malattia

Se vedi che non ho entusiasmo non ti domandi se dipende da te e in cuor tuo provi a cambiare, ma dai la colpa a me di non essere entusiasta.
Se sono troppo affettuoso mi dici che soffochi e hai bisogno dei tuoi spazi.
Se ti lascio i tuoi spazi ti lamenti che sono freddo.
Se ti chiedo come si sta a dormire da soli nel letto a due piazze lasciato vuoto da me, mi rispondi che si sta proprio bene.
Se ti chiedo se ti mancano i miei abbracci mentre guardi un film, mi dici che non ti mancano affatto perchè quando guardi il tuo film preferito non vuoi distrazioni.
Se ti chiedo di andare a fare un giro in quella città dalla mattina alla sera, mi dici che è troppo lontana per andarci solo in due. Che è meglio andarci in quattro almeno si passa meglio il tempo del viaggio.
Se provo a fartelo notare invece di provare a spiegarmi il tuo punto di vista, eviti direttamente il confronto sbattendomi il telefono in faccia o andando via.
Tu non sai amare.
Tu non sai gestire un rapporto a due.
Forse non è colpa tua. Nessuno te lo ha mai insegnato.
Ma io in tutto questo dove sono?

martedì 2 dicembre 2008

Consapevolezza e azione

E' stata una bella telefonata quella di ieri. Ogni volta che ti sento mi fai notare delle cose che mi spiazzano. E non mi giudichi mai.
La consapevolezza dei meccanismi per cui avvengono i comportamenti delle persone aiuta?
Sapere che qualsiasi cosa farò dall'altra parte ci sarà una reazione per cui comunque avrò sbagliato mi dovrebbe far sentire meglio?
Sapere che a fronte di un comportamento aggressivo c'è il bisogno di trovare forza e non sottomissione perchè mi stanno mettendo alla prova mi aiuta davvero ad essere diverso?
E come sempre quando sono in coppia automaticamente si fanno vive dopo mesi di assenza le mie ex.
Possibile che sia solo una coincidenza? O il destino mi mette di fronte a delle scelte per farmi capire cosa sto perdendo?
Io so solo che questo rapporto è difficile. Ne sono consapevole. Perchè non posso mai rilassarmi e dormire tranquillo. Perchè basta una piccola cosa per mettere in discussione tutto. Perchè tu puoi cambiare di umore nel giro di un'ora.
Tutto questo lo so.
Il punto è come mi pongo io di fronte a questo.
Esserne consapevole dovrebbe rendermi più sereno. E invece ancora non è così.

martedì 25 novembre 2008

Niente di più



Quello che volevo, come sempre non c'è! Solo un po' d'amore che diventa polvere che almeno fosse stata magica, la buttavo su di te... e invece in mano ho una lettera, due rose e una canzone ancora da scrivere... E non mi riesce facile parlare di questo sopratutto adesso, sopratutto adesso che non c'è... che non c'è... sarebbe molto più bello, per non dire stupendo tornare a dirti, quanto ancora ce n'è di bene per te... di bene per te... ma in fondo fa lo stesso, in fondo quello che voglio è che tu sia contenta, vederti sorridere... e niente di più...
Penso al ripetersi di situazioni già vissute. Ricordo quanto fossi concentrato sulla disperazione di non riuscire a farmi amare. Guardo adesso e vedo che questa disperazione non c'è più.
Piano piano mi sto spostando in una dimensione diversa.
La consapevolezza di costruire un rapporto che non deve andare bene PER FORZA.
Prima l'idea di lasciarti non sarebbe mai passata nel mio cervello. Adesso non è più così.
Però c'è ancora un problema. Il fatto che tu sia "malata" mi fa essere più tollerante. Non mi fa ergere a giudice. E mi fa essere più tollerante anche con me stesso. Perchè mi rende consapevole che io non potrò mai guarirti. Che se le cose vanno male non è detto che sia esclusivamente per colpa mia.
Però sono all'impasse. Ho un rapporto che non mi dà più le emozioni negative...ma neanche le positive.
Il mio maestro shiatsu un giorno mi ha detto: è come se tu fossi nel bel mezzo delle rapide. E' giusto che tu tenga il controllo, ma è anche vero che devi anche lasciarti trascinare dalla corrente. Un lavoro di equilibrio fatto da controllo e lasciarsi andare. Yin e Yang.
E in questo momento è molto controllo.

venerdì 21 novembre 2008

Troppo facile


Dove sto andando? Sono felice?
E' la domanda che martella ogni giorno nella mia mente.
Perchè è così facile vedere le cose negli altri e non vedere le stesse con noi?
Oggi mi arriva questo sms:
Sai che M. tutte le volte che ritorna a casa che io sto già dormendo mi accarezza e mi dice nell'orecchio che mi vuole tanto bene? Lo trovo tenero vero?
Rimango sconcertato.
Mi guardo dentro. Perchè mi fa così rabbia?
Analizzo ogni singola parola.
"Tutte le volte che ritorna a casa e io sto già dormendo...."Praticamente tutte le sere visto che torna alle 2 di notte uscendo per cavoli suoi. Ricordo di quando si lamentava e piangeva che praticamente la sua convivenza con M non era equivalsa a vedersi di più.
Mi accarezza...Mi viene da pensare che sia un modo per scaricare il senso di colpa. Perchè se vedi la tua donna che dorme non ti viene in mente di svegliarla se le vuoi bene. Almeno a me verrebbe da pensarci.
Mi dice che mi vuole tanto bene....Eh già. Sentirsi dire ti voglio bene è il massimo dell'espressione verbale che può ricevere una donna per sentirsi al settimo cielo. Che poi la parola ti amo per quale motivo l'hanno inventata? E' desueta e non aggiunge valore...O forse si dice ti voglio bene perchè ti amo non è quello che si prova?
Vero? Se ne sei così convinta perchè hai bisogno del mio parere?
Basta una carezza per colmare il vuoto di ogni giorno che M lascia nella vita di S.
Direi che il prezzo è a buon mercato.

Vedo lei e rivedo me in tanti aspetti. Che cancello dalla mia mente tanti aspetti negativi ricevendo una semplice parola dolce o una carezza.
Forse è per questo che mi fa tanta rabbia. Perchè vedo tutto questo in lei e mi intristisco pensando che si accontenta delle briciole e affiora la paura che lo stia facendo anch'io.
Basta lamentarsi però.
Come un drogato mi viene da dire, ne posso uscire quando voglio.
Forse mi inganno, ma è anche vero che per la prima volta ho detto NO nella mia storia. E' vero che poi mi sono rimangiato tutto, ma intanto l'ho detto.
Piccoli passi.

lunedì 17 novembre 2008

Rabbia



Mentre respiro profondamente cercando di disintossicarmi dalla rabbia per poter scrivere con più lucidità, prendo nota di una piccola grande cosa che mi ha detto oggi il mio collega.
Da cosa può derivare l'aggressività?
E' una reazione alla visione che si ha del mondo.
Se si ha una visione in cui qualunque persona e qualunque cosa cospirano contro di te, l'aggressività non è altro che una conseguenza.
E' mettersi perennemente sulla difensiva.
Non potersi permettere mai di rilassarsi.
Interpretare qualsiasi cosa in modo negativo con la logica del prevenire il peggio.
Sono rimasto senza parole.

mercoledì 12 novembre 2008

Il controllo



Oggi vagando per la rete mi sono imbattuto in un sito che parla di disturbi alimentari. Così mi ha quasi sollevato leggere il meccanismo che regola la vita di chi ne soffre. Il bisogno di controllare. Che stupido che sono. Purtroppo è dura da vincere la vecchia ansia di far dipendere il comportamento degli altri da quello che faccio io. E' un pensiero positivo da immettere dentro come un siero anti-veleno. Le persone si possono comportare male con me a prescindere e per motivazioni che possono spesso esulare dai miei comportamenti.
Non devo stancarmi di farlo.
Questa una piccola parte del post di questa ragazza:

Controllo controllo e controllo.Questo desiderio mi ha sempre accompagnato nella vita.
"Sei forte,non hai bisogno di nessuno.Lascia perdere tutti,solo tu hai ragione.Continua come sempre,non mangiare.Tu puoi comandare tutti,sei la padrona di tutto ciò che ti circonda.Sei la migliore.Tu hai sempre ragione"
Mi sento la padrona del mondo.L'onnipotenza è il cognome dell'anoressia.
I miei genitori? Li ho fatti diventare dei burattini.Sono sotto il mio controllo,fanno ciò che dico io.Vengono quando voglio io.Parlano quando voglio io.Fanno ciò che voglio io.Respirano quando voglio io.E io sto da schifo.Li adoro,ma l'onnipotenza ha la meglio.Ho spaventose crisi di nervi se qualcuno mi contraddice.Sono arrivata a tirare borse,coltelli,cassetti e altro ancora.Sono arrivata ad alzare le mani con le persone che amo di più.E sono arrivata a trovarmi sola.Tutti ormai temono la bestia che avevo dentro.L'anoressia distrugge tutto.

Ho scelto di affrontare tutto questo. Ancora non so se ne ho la forza. Però stavolta non voglio far decidere gli altri, ma decidere io.
In fondo ho già percorso una volta la strada per uscire dalla mia "malattia". Posso farlo ancora se e quando servirà.

E ritorni così nel mio mondo cosi prevedibile
mi riavvolgi di te ti riavvolgi di me
di me che sono pioggia senza nuvole
orologio senza tempo
tuono senza fulmine senza di te
dimmi chi sei nel tuo ritorno
un verso in cerca di poesia
o forse tu sei la mia risposta
a quello che non chiedo mai
ma dimmi chi sei nel tuo ritorno
un suono in cerca di armonia
o forse tu sei una lontana nostalgia di un sogno andato via
E ritorni da me è più facile perchè
io sono fiume senza argine
universo senza stelle
libro senza pagine senza di te
Dimmi chi sei nel tuo ritorno
un trucco in cerca di magia
o forse tu sei incognita che non saprò spiegare mai
dimmi chi sei nel tuo ritorno
un idea in cerca di fantasia
o forse tu sei una lontana nostalgia di un sogno andato via
....di un sogno andato via...
di un sogno andato via...via... un sognooo....
E ritorni così nel mio mondo così
imprevedibile

martedì 11 novembre 2008

Il gattopardo



Bisogna che tutto cambi perchè niente cambi.
Alla fine i meccanismi sono sempre uguali. Diceva una mia amica, che mi era vicina perchè questo weekend avrei affrontato la mia malattia. Marta ha questa capacità incredibile di leggermi nel cuore. A volte legge anche cose che io in quel momento non focalizzo.La scena è quella vista svariate volte. Il suo bisogno di controllo delle cose e dunque anche di me.
Non ho ceduto subito. Ma ho ceduto al suo corpo caldo e alle sue labbra vogliose di me.
Poi la storia si sta ripetendo. Una volta avuta conferma che mi può controllare vengono di nuovo fuori i comportamenti bastardi, quelli che provano a minare la mia autostima, quelli che odiano la mia dolcezza, quelli che danno per scontato che non mi perderà mai.E' diverso da otto mesi fa. Ricordo che già volavo su una nuvola ai tempi. Che facevo progetti sul nostro futuro di modo che i suoi attacchi mi facevano sentire una persona insignificante. Adesso no. Però è anche vero che mettere la sordina al cuore è dura.
Perchè c'è qualcosa di lei che mi attrae irresistibilmente, qualcosa che me la rende diversa da tutte le persone con cui ho avuto una storia.
Ma non posso giustificarla sempre solo perchè "è malata".
Non posso ricevere scherni per i miei messaggi dolci con la scusa che lei vuole la concretezza. E poi magari decidere lei quando si deve essere dolci e quando ci si può fare le coccole.
Tutte cose che ho sopportato per anni.
Ma se davvero sono cambiato dovrò trovare la forza per cambiare le cose tra noi. Perchè tanto mi lascerà di nuovo come ha sempre fatto cercando la solita scusa.
E allora se davvero mi voglio bene dovrò avere la forza di darle la sensazione che anche lei mi può perdere.

venerdì 31 ottobre 2008

Il giorno dei morti

Oggi altro passettino in avanti. E' bello constatare come la consapevolezza dei meccanismi che caratterizzano i rapporti interpersonali possa aiutare a cambiare atteggiamento.
In particolare il rapporto con mia madre è conflittuale e questo mi genera ansia. La delusione di non avere la sua approvazione. E questo mi portava a non riuscire mai a farle capire le mie ragioni e ad insultarla in modo violento, senza ottenere che lei mi comprendesse e ottenendo una profonda frustrazione per non riuscire ad avere la sua stima.
Oggi è capitato di nuovo. La discussione su come si devono onorare i morti ormai è secolare. Per me i morti si ricordano con il cuore e non mettendo fiori su una tomba. Per chi crede con una preghiera individuale e non con una messa il giorni dei morti.
Anche oggi dunque è venuto fuori l'argomento. E come al solito lei mi ha attaccato con un "domani non ci vai al cimitero"? E alla mia risposta "no, sono al corso di Shiatsu", mi ha subito offeso con un "non ti vergogni"?
Ma questa volta invece di cedere all'ira come conseguenza al fatto di non sentirmi approvato da lei, alla delusione perchè non si rendeva conto di quanto mi mancava mio padre e che pensassi proprio in questi giorni che sta per arrivare il secondo anniversario della sua morte, sono riuscito a farla ragionare.
Le ho domandato: ma tu hai bisogno di andare al cimitero per ricordarti di papà? Forse che quando sei in casa non lo pensi?
Alla sua replica "ma lo fanno tutti di andare al cimitero, che sono tutti scemi?" ho aggiunto "ma perchè ti interessa così tanto cosa pensa la gente?"
Non è forse più importante cosa pensi te?
Non è forse più importante capire cosa penso io e cosa provo?
Per dimostrare cosa si prova si usa il cuore e non la mente. Come puoi arrivare ad essere certa di quello che provo e sento per mio padre?
Lei ha provato a ribellarsi a questi tipi di ragionamenti. Ha provato ad uscire dal discorso facendo l'offesa.
Ma sono sicuro che il messaggio è arrivato e dopo la discussione io stavo bene. E anche lei era tutto sommato tranquilla.
Perchè finalmente ero riuscito ad esporre il mio punto di vista senza avvelenarlo con l'astio.
Posso ancora migliorare. Posso non farla sentire male per stare bene io, dandole della superficiale, ma è già un bel passo.
Sono soddisfatto di me.

martedì 28 ottobre 2008

A volte c'è bisogno di ricordare


Ti capita mai di vivere un momento della tua vita in cui pensi di non essere in grado di fare una cosa? E pensi che per te compiere quel gesto è aldilà delle tue possibilità?
Sono momenti bastardi. Come se la mente congiurasse contro di te per farti stare male. Per farti sentire un incapace.
Eppure non c'è niente di più falso.
Pensavamo la stessa cosa prima di imparare a camminare o a fischiare o a baciare o a fare l'amore o a guidare la macchina.
Lo pensavamo prima di arrivare alla sommità di un monte dopo un impervio sentiero o quando pensavamo di non essere in grado di lasciare i genitori ed abitare da soli.
O quando dopo un vecchio amore finito credevamo che non saremmo stati più in grado di amare nessun'altro.
La nostra mente ci inganna.
Siamo in grado di fare tutto ciò che vogliamo. Bisogna solo avere la consapevolezza e la volontà.
Come capita anche di trovarsi a pensare al passato con una vista sfocata. E vedi solo le tue debolezze, quello che non ha funzionato, i tuoi insuccessi, i tuoi dolori, il fatto di non piacere alle persone. E questo ti porta a sentirti triste, infelice, in una condizione di frustrazione.
Eppure non è così. Perchè gli insucessi ti hanno portato su una strada nuova e ti hanno fatto scoprire persone e cose nuove. Cose che non sarebbero avvenute mai senza quegli insuccessi. E se guardi più attentamente ti puoi rendere conto che ci sono persone a cui piaci molto, persone che ti ammirano per quello che stai facendo nella tua vita, che hai provato anche grandi gioie.
Il passato è una nozione temporale che non ha senso. La vita va guardata con una visione d'insieme. Attendo con trepidazione il mio futuro.

lunedì 27 ottobre 2008

Scelte

Weekend all'insegna dello Shiatsu e dei soliti milioni di pensieri. Ho ricevuto il primo trattamento Shiatsu e con mia sorpresa invece di venire fuori una carenza nel meridiano dell'intestino crasso (quello deputato alle eliminazioni delle cose vecchie) è venuta fuori una carenza del fegato (quello deputato a predisporre delle strategie su come affrontare le cose). Non mi ha stupito invece Mastro del Cuore (deputato a scegliere le persone con cui relazionarsi).
L'istruttore di Shiatsu mi ha poi esposto cosa avesse provato. Ha percepito un cammino ben determinato, un cambiamento che è già in atto. Mi ha detto anche che il fegato, che si può paragonare a un generale che dirige le sue truppe, a volte deve anche essere meno inflessibile e permettere di far uscire le cose da me e di farle entrare con più naturalezza. Senza ogni volta pretendere un lasciapassare.
La lettera che ho scritto al gruppo ha commosso un po' tutti. E' stata apprezzato in questo senso il mio sforzo di aprirmi e di condividere.
Aprirsi e chiudersi. Un meccanismo che tuttora non riesco a rendere naturale.
Eppure qualche fogliolina sta germogliando. Alla fine del corso l'istruttore nel salutare tutti con un commento quando è arrivato a me mi ha detto: Hai fatto un cambiamento grande. Piano piano sta coltivando sempre di più la ricchezza che hai dentro di te. Ed è un tesoro grande perchè te sei un uomo particolare con una sensibilità fuori dal comune. Noi abbiamo solo intravisto questa ricchezza, ma sono sicuro che presto riuscirai a tirarla fuori del tutto e quando avverrà le persone che avrai accanto si riterranno fortunate di conoscerti.
Wow, ho pensato. Quante cose si possono trasmettere alle persone senza rendersene conto.
Ma è una questione di scelte persino il voler condividere parte di sè.
Una ragazza del gruppo Shiatsu nel fine settimana si farà sabato 12 ore di treno per andare a trovare l'uomo di cui si è innamorata che abita in Calabria e tornerà lunedi a Firenze.
Una cosa enorme. Nessuno ha mai fatto una cosa simile per me.
Per un attimo ho invidiato quell'uomo. Poi ho pensato che una cosa del genere mi avrebbe messo in difficoltà. Perchè mi sarei sentito incapace di ricambiare tanto amore. E forse mi sarei persino sentito soffocare. Penso al fatto che quell'uomo quando lei le aveva manifestato la sua intenzione aveva protestato fortemente dicendole di non farlo e di riguardarsi di più. Probabilmente sono comportamenti radicati in ognuno di noi. Troppo amore spaventa in fondo.
Ma è anche vero che non ha senso sentirsi responsabili delle scelte degli altri, perchè appunto sono degli altri e non ne abbiamo responsabilità.
Devo pensare più al mio bene e così facendo riuscirò a vivere meglio quello degli altri.
Perchè anche in questo è necessario un equilibrio. Yin e Yang sono complementari.

venerdì 17 ottobre 2008

Secretary


E' una mia caratteristica. Anche il fil più cazzone è in grado di suscitarmi riflessioni profonde. Ieri sera hanno passato questo film che parla di masochismo e di amore.
La protagonista scopre di avere una tendenza al masochismo nei rapporti.
Ma la scena più emblematica per me è stata quando a letto con il fidanzato si mette a 90 gradi in attesa di essere sculacciata. E gli grida: dai avanti, cosa aspetti.
Lui la guarda interrogativa non capendo cosa voglia poi fa un espressione come di chi ha il colpo di genio e tira fuori il preservativo.
Lei delusa si rimette a sedere sul letto e lui la supplica "scusa, scusa, non avevo capito. Li metto via subito".
Poi fanno l'amore. Lui è letteralmente in venerazione per lei e ha paura persino a sfiorarla. E' molto dolce e viene praticamente subito. Poi le sussura con dolcezza "non ti ho fatto male vero?"
E lei con una sguardo più che eloquente risponde "per niente".
In quel momento ho pensato che lui era un cazzone e che era così preso da lei da non rendersi conto di quello che lui davvero voleva e così facendo otteneva un effetto disastroso.
Perchè sarebbe bastato che pensasse al suo piacere e l'avrebbe soddisfatta pienamente.
Ed a un tratto ho capito tante cose.
Non avrebbe mai potuto funzionare tra noi. Quando dicevi che non ero la persona giusta avevi più che ragione.
Troppo amore spaventa.

La memoria



Una delle cose che ho appreso a Shiatsu è il mistero della memoria. Intanto la memoria non risiede come tutti crediamo esclusivamente nel cervello, ma in ogni singola cellula del nostro corpo. Per questo la cellula posta sul ginocchio sbucciato avrà una memoria storica di quel trauma dentro di se. Memoria che trasmetterà poi al cervello.
Ma affascinanti sono anche gli altri meccanismi di memoria legati ai nostri sensi.
In particolare il senso dell'olfatto è l'unico che risiede nell'ipotalamo che è la parte istintuale del nostro cervello, la memoria della nostra evoluzione e anche quella deputata alle emozioni più terra terra come quelle sessuali.
E' per questo che un profumo ha un potere evocativo straordinario. Ci sono persone che annusando un profumo in una stanza riescono a far apparire immagini legate alla propria infanzia e addirittura prenatali e naturalmente agiscono sull'eccitazione sessulae.
E' per questo che basta un odore che automaticamente e contro la tua volontà ti trovi a pensare a cose dimenticate.
Ma anche gli altri sensi anche se in maniera diversa sono legati a ricordi emozionali.
Una telefonata nel cuore della notte può far affiorare sensazioni legate a memorie di notizie drammatiche apprese per telefono e che avevi dimenticato.
E la vista di un luogo in cui hai riso, pianto, amato evoca quelle stesse sensazioni.
Non so. Dev'esserci stato in imprinting poderoso con Monica, probabilmente proporzionale al sentimento, se ancora oggi senza accorgermene mi ritrovo a pensare a situazioni vissute insieme, partendo da particolari irrilevanti come un caffè, una strada, un agenda, una penna...e tutto questo avviene quasi a tradimento. L'immagine appare senza che io l'abbia evocata.
Dolce compagna. La telefonata di ieri è stata meravigliosa. Tu che ti sentivi in colpa, che mi dicevi che adesso non ti "amavo" più. Sto crescendo insieme e grazie a te. Mi sproni, mi ammiri, mi cazzi e mi adori.
Io non so davvero cosa sarebbe stata la mia vita se non ti avessi incontrato solo pochi mesi fa. E da lì è stato un crescendo di affetto e confidenza. Hai riempito la mia vita, l'hai colorata con il tuo arcobaleno.
A volte mi sembra che tu faccia parte della mia vita da sempre, tanto sei diventata un punto fermo.
Oggi è il tuo compleanno. Venerdi 17. A me ha sempre portato fortuna questa data. E oggi ne ho a maggior ragione una conferma.
Ti voglio bene stellina.

mercoledì 15 ottobre 2008

La qualità del metallo

Mi sto proprio appasionando allo shiatsu. E' molto più di un semplice massaggio. E' un modo di vedere la vita che ti apre la mente. Che ti fa capire che sia la natura che l'uomo sono governati dalle stesse dinamiche. Viene definita la teoria dei Cinque elementi.
Metallo - Acqua - Legno - Fuoco - Terra
E' solo uno dei tanti punti di vista. Ma ci sono addirittura altri punti di vista che si intersecano in questa filosofia apparentemente sparigliandoti tutte le opinioni.
In realtà la base di tutta questa filosofia è che non esiste niente di assolutamente certo e ogni cosa si deve guardare da punti di vista differenti e sempre in relazione alle altre cose.
In pratica niente è tutto nero o tutto vuoto o tutto male ecc. ecc.
A me sembra una rivoluzione. Qualcosa che inevitabilmente deve portarti a cambiare.
Poi è chiaro che come tutte le filosofie dipende molto dalle persone.
Ho incontrato cattolici praticanti e ferventi che quando entravi nella loro cerchia invece di accoglierti ti escludevano, gelosi della loro armonia.
Ho incontrato una shiatsuka di professione al corso di seduzione che aveva un arroganza e una chiusura inconcepibile. Guardava tutti dall'alto al basso.

Ma veniamo a ieri. Due cose mi hanno colpito.
La prima che come avviene negli ultimi tempi trovo collegamenti in molte delle cose che sto apprendendo. Per esempio ieri è venuta fuori l'importanza che dava la filosofia cinese alla ripetizione delle cose per evolvere. E questo inteso sia come evoluzione umana che come evoluzione personale. E' per questo per esempio che nel film cinese Hero si dava così importanza all'arte della calligrafia. Lo stare ore e ore a scrivere una semplice lettera per scoprire il senso della vita. E' per questo che gli antichi maestri di Shiatsu ripetevano lo stesso movimento per ore e ore di seguito. Perchè quel movimento ci permette di evolvere.
Non è esattamente quello di cui ho scritto ieri rispetto ai comportamenti psichici?
E infatti ancora ieri è avvenuto il solito meccanismo. L'unico del mio corso insieme ad altre 11 persone che non conoscevo di corsi avanzati. Mi è preso il panico. Nonostante tutto quello che sto scoprendo. Nonostante stia imparando che posso piacere anche senza fare niente. Eppure l'ansia ha cominciato a crescere.
E poi? E' successo come succcede spesso. Ho fatto amicizia con un bel pò di persone e sono sicuro che sono piaciuto anche a loro.
Con l'unica che mi piaceva però non sono riuscito a relazionarmi.
In passato mi sarei disperato. Oggi mi dico: continuando a ripetere un comportamento cambierò. Non sarà oggi, forse neanche domani, ma cambierò.

Ma non basta.
Quali sono le caratteristiche del metallo?
Il metallo corrisponde alla stagione autunnale. I suoi organi sono il polmone e l'intestino crasso. Già questo fa capire. Come l'autunno ha caratteristiche di raccoglimento interiore, in attesa del lungo inverno. Come i suoi organi ha caratteristiche di acquisizione ed eliminazione. Ha a che fare con i passaggi della vita. La nascita e la morte. Con le mie relazioni con l'esterno e dunque con l'altro. E' quello che delimita i miei confini. Che cerca la difesa di fronte alla parte più intima. Molte persone con squilibri di metallo (la tristezza) reagiscono diventando completamente asolciali. Tengono lontani gli altri appunto.
Ma la cosa più straordinaria anche se banale è proprio la faccenda dell'acquisizione e eliminazione che vale per qualsiasi cosa. In particolare per qualsiasi tipo di lutto (compreso la fine di un amore).
E' necessario creare spazio ed eliminare le cose vecchie perchè ci sia la possibilità di fare entrare le cose nuove.
Sono rimasto a bocca aperta.

martedì 14 ottobre 2008

Fico



Medici e scienziati hanno oramai appurato con estrema precisione che timidezza, insicurezza e paura di agire sono comportamenti che ci vengono insegnati durante l’arco della nostra vita da quello che prima abbiamo definito come “controllo sociale” e non hanno alcuna origine di natura genetica. Questa è un’ottima notizia perché ogni cosa imparata può essere tranquillamente disimparata e sostituita con altre più utili e produttive. Vediamo ora qual è il meccanismo con cui il nostro cervello impara un nuovo comportamento o una nuova azione da svolgere. Il cervello, come abbiamo visto all’inizio, è composto fondamentalmente da due parti: una parte logica che è piuttosto debole e lenta e una parte emozionale che invece è estremamente potente e veloce, al punto da poter gestire numerose operazioni contemporaneamente in automatico, cioè senza l’intervento della volontà cosciente. Quando ad esempio noi impariamo a guidare l’automobile, all’inizio commettiamo molti errori perché nelle prime fasi d’apprendimento di una cosa nuova siamo costretti ad adoperare la parte logica che, come abbiamo visto non ha buone prestazioni. Man mano che noi ci esercitiamo costantemente alla guida dell’automobile il nuovo comportamento che stiamo imparando passa poco alla volta dalla parte logica a quella emozionale diventando automatico. Così nel giro di una settimana o due siamo in grado di guidare senza più dover pensare ai movimenti da fare, tanto che contemporaneamente possiamo anche metterci a conversare con il passeggero senza incappare in incidenti.Le emozioni negative vengono imparate con lo stesso principio. Ad esempio, se un bambino viene spesso rimproverato in pubblico dai genitori ecco che poco a poco impara la paura del giudizio altrui (o timidezza) che, come abbiamo visto nell’esempio della guida dell’automobile, col tempo diventa automatica e, ogni volta che ci troviamo in mezzo a degli estranei, proviamo inevitabilmente disagio.
Dunque si tratta di sostituire, attraverso l'esercizio e il tempo, le emozioni negative con altre positive. In pratica qualcosa di non molto diverso dall'installare un software in un computer.

Sentimenti


Ascoltare un disco nuovo di Raf è come parlare con un amico che non vedi da tempo. Non sai cosa sta per dirti ma già inizi a sorridere. Perchè ti ricordi di tutte le cose che avete condiviso insieme e sei curioso di sapere le novità che ha da raccontarti.
Così vi sedete insieme davanti a una tazza di caffè e iniziate a guardarvi negli occhi.
Gli argomenti sono diversi: guerra, senso della vita, amicizia...ma poi quello che ti colpisce al cuore è sempre lo stesso. L'amore.
E alla fine non capisci più se è lui che sta raccontando le cose a te o sei te che gli parli del tuo ultimo amore tormentato e di come stai cercando di rimanere a galla dandogli un senso.
E vi commuovete insieme fino alle lacrime cercando di farvi forza l'un l'altro.
Perchè se hai amato era amore, non è mai un errore.
Perchè era bello sentirti e tenerti vicino. Anche solo per lo spazio di un mattino.
E in fondo all'anima provi a consolarti pensando che "Entrerò nei tuoi pensieri di una notte che non dormi e sentirai freddo dentro. Entrerò dentro ad un sogno, quando è già mattino e per quel giorno tu mi porterai con te"
Poi vi salutate e portando con te quella gioia nel constatare che è sempre bello parlare con un vecchio amico.
Ti guardo per l' ultima volta mentre vado via
Ti ascolto respirare non scatto la fotografia
Non porterò nessuna traccia dentro me niente che dovrò rimuovere.
Se hai giocato è uguale anche se adesso fa male Se hai amato era amore, non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino Anche solo per lo spazio di un mattino.
Ti guardo per l' ultima volta mentre vai via
Ti vedo camminare, è come per magia non sarai pensieri, non sarai realtà
Sai che bello, sai che felicità.. Se hai sbagliato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello guardarti e tenerti per mano O anche solo immaginarti da lontano
E se hai mentito è uguale ora lasciami andare
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti, rimanerti vicino Anche solo per lo spazio di un mattino
Entrerò nei tuoi pensieri di una notte che non dormi e sentirai freddo dentro
Entrerò dentro ad un sogno, quando è già mattino e per quel giorno tu mi porterai con te
Se hai giocato è uguale anche se ancora fa male
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino Anche solo nella luce del mattino
E se hai mentito è uguale ma ora lasciami andare
Se hai amato l' amore non sarà mai l' errore
E' stato bello seguirti, rimanerti vicino anche solo per lo spazio di un mattino.

lunedì 13 ottobre 2008

No perchè....

Un dialogo da manuale tra elementi maschili e un'elementa femminile....ci sarebbe da scrivere un trattato di sociologia per le dinamiche.
Sembra quasi la tela di un ragno...

A. non sa come spiegare ai suoi ormoni che siamo in autunno e NON IN PRIMAVERA!!! 10.18
Ugo alle ore 10.19 del 13 ottobre
Vi devo pensare io?

A. alle ore 10.31 del 13 ottobre
VI ????? mi dai del voi adesso???? come sei diventato formale!!! ;-)

Ugo alle ore 10.36 del 13 ottobre
Colpa della tastiera dell'iphone... Comunque in generale sai che sono una personcina a modo...

A. alle ore 10.37 del 13 ottobre
sì sì eh se lo so!!!!! ;-))))

Ale alle ore 11.55 del 13 ottobre
ih, ih, ih... infoiata!prrrrrrrrrrrrrrr;)

A. alle ore 12.23 del 13 ottobre
sigh!
Ale alle ore 12.24 del 13 ottobre
eh, eh, te la sei voluta...;)

A. alle ore 12.25 del 13 ottobre
pppppppprrrrrrr
Ale alle ore 12.37 del 13 ottobre
no, no, cara, prrrrrrrrrrrrrrrrr a te!ih, ih, ih...
P alle ore 13.40 del 13 ottobre
...massì dai, colpa della temperatura!

A. alle ore 13.48 del 13 ottobre
allora speriamo finisca presto sto caldo.........o qualcuno rischia la violenza carnale!!!! ;-)

P alle ore 13.50 del 13 ottobre
Che pauraaaaa...noooooo....Ari....così te le cerchi!! :-)))

Ale alle ore 13.51 del 13 ottobre
ih, ih, ih!

A. alle ore 13.51 del 13 ottobre
me le cerco?????? io?????? why??????

P alle ore 13.56 del 13 ottobre
.....Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...(urla il nome di lei)!!!!

Ale alle ore 14.27 del 13 ottobre
sei una zozzarella!;)

A. alle ore 14.29 del 13 ottobre
mah deh!!!!!! io??????????? ma se sono un angioletto!!!!!!
Ugo alle ore 16.05 del 13 ottobre
Confermo!!!

Ale alle ore 16.06 del 13 ottobre
non sarò certo io a smentirvi, però... la violenza carnale... eh, eh, eh...
A. alle ore 16.06 del 13 ottobre
confermi che sono un angioletto? VERO?????
Ugo alle ore 16.07 del 13 ottobre
Certo: confermo che sei un angioletto, purtroppo...

A. alle ore 16.08 del 13 ottobre
EHEHEHEHEH ;-)

Ale alle ore 16.11 del 13 ottobre
tutta chiacchiere e distintivo...prrrrrrrrrrrrrrrr

A. alle ore 16.13 del 13 ottobre
BEhin effetti forse......ma mi piace creare un po' di scompiglio!!! ;-)

Ugo alle ore 16.13 del 13 ottobre
Ci hai preso Alessandro!

Ale alle ore 16.14 del 13 ottobre
le peggiori...

A. alle ore 16.14 del 13 ottobre
oooooohhhhhhh!!!! stavate parlando di me?????? (da leggersi alla paolo bitta) ^__^
Ugo alle ore 16.17 del 13 ottobre
È pericoloso scompigliare gli ormoni altrui...

Ale alle ore 16.19 del 13 ottobre
eh, l'ormone è una brutta bestia, si...
A. alle ore 16.20 del 13 ottobre
beh sai come si dice????? mal comune mezzo gaudio!!!
Ale alle ore 16.22 del 13 ottobre
guarda che i miei ormoni non hanno perso la tramontana, cara mia...

A. alle ore 16.24 del 13 ottobre
°___° questa non l'ho capita......

Ugo alle ore 16.26 del 13 ottobre
Non avevamo dubbi...

Ale alle ore 16.27 del 13 ottobre
ih, ih...

A. alle ore 16.29 del 13 ottobre
SGRUNT!!!!!!!
Facciamo il gioco del piccolo psicologo?
Allora. Lei vuole attizzare il fuoco per vedere quanti spasimanti è in grado di avere. Per saggiare se le sue capacità seduttive hanno perso colpi o no.
Abboccano 3 tipologie di maschietti.
Il primo P è infoiatissimo e sottomesso. Non avrà mai speranza visto che le da subito la considerazione che cercava.
L'altro Ugo fa un po' il sostenuto ma alla fine trapela alla grande che pende dalle sue labbra. Nessuna possibilità neanche lui.
L'ultimo Ale invece ribatte colpo su colpo. Le da della infoiata, della zozzarella e le fa capire che lui non cede agli ormoni.
E' l'unico a cui lei ribatte stizzita. Il gioco si è rivoltato da ragno a preda.
Altre interpretazioni?

Varia umanità



Bisogna che tutto cambi perchè niente cambi diceva il Gattopardo. Non so. Sto imparando che non tutto è completamente bianco o completamente nero.
Spesso cado nell'inganno di pensare che niente cambi perchè magari mi concentro su ciò che non è cambiato.
Sabato per un attimo sono uscito dal mio corpo e ho osservato la scena dall'alto. Io insieme a due persone con cui mi trovavo incredibilmente a mio agio. Con cui non finivo più di ridere e con cui condividevo carezze al cuore. E mi domandavo: com'è possibile che queste persone mi siano così intime quando fino a pochi mesi fa neanche sapevo chi fossero?

Eppure è così.
Le cose accadono. Le persone si conoscono. Le cose cambiano.
Magari sembra di no, perchè spesso accade che a differenza di quanto immaginiamo molti cambiamenti avvengono all'improvviso. Da un giorno all'altro. Da un secondo all'altro.
E ho capito che sebbene avrei voglia di innamorarmi di nuovo non sono pronto e non lo sto cercando. E questo è sicuramente un bene.
Però mi sto aprendo all'amore verso le persone. Oggi pensavo a quante persone mi stiano dimostrando un amore e un affetto grande.

Si, alcune le perdo per strada, ma preferisco pensare che le perdo perchè non mi hanno guardato veramente dentro. Perchè quelle che lo hanno fatto mi rimangono appiccicate all'anima anche quando non le sento per settimane, mesi, anni...

Si desidera ciò che non si può avere.
La mia amica di Genova che si lamenta di non avere un uomo con cui fare un figlio, che non si sposa, che accetta di convivere con un uomo che esce tutte le sere da solo fino alle 3 e si sente in colpa se lo rimprovera di questo.
E poi basta che una sera la porti fuori con gli amici e tutto passa e pensa di essere la donna più felice del mondo.
O la mia "amica" R., che ieri ho rivisto dopo un bel po' di mesi. Lo vedo e lo sento che sono speciale per lei. E' più un atteggiamento mentale. Se so che se sono speciale per una persona divento ancora di più irresistibile perchè il mio atteggiamento diventa sicuro, spavaldo, desiderabile.
Mi ha chiesto: "novità?" Ho risposto: "nessuna". "Neanche io", ha replicato con un sorriso.
Ma poi si scopre che si vede con 3 o 4 uomini diversi. Di cui uno è ventenne e gli altri 3 sono chi sposato e chi single incallito e dichiarato, della categoria di quegli uomini che mettono le mani avanti dicendo "non ti posso assicurare che sarai l'unica".
Sembra pazzesco ma questi uomini diventano per molte donne come una lampada per le falene.
Ci sarebbe anche un quinto uomo. L'ha chiamata "amore" dopo due volte che si erano visti.
Lei non glielo ha perdonato ed è scappata.....

venerdì 10 ottobre 2008

Mò moo segno....



Primo sms del mattino:
S: Buongiorno! Ieri dopo 2 sere che mat tornava alle 3 del mattino abbiamo finalmente cenato insieme e dopo cena voleva uscire di nuovo sa solo. Ma non si vergogna?

Risposta mia:
Evidentemente sente che tanto non ti perde...che ti lamenti ti lamenti con lui ma poi anche se non cambia tu sei sempre lì a dargli amore. E forse ti piace anche per questo...

Che rabbia. Perchè è così facile vedere le cose negli altri e così difficile applicarle a sè stessi?
Ormai per lei lamentarsi è diventata una valvola di sfogo per permettersi di non fare niente. Per poi magari accusarlo di renderla infelice perchè non corona il suo sogno di avere figli e di essere sposata.
A proposito questa accusa mi sembra di averla già sentita recentemente...

E infatti proprio da C. oggi è arrivato pure il suo sms con cui si confidava con me di stare male e bla bla bla... Il fatto di non essermi fatto schiacciare da lei ha ottenuto il risultato che lei mi cercasse. Queste logiche sono incredibili come funzionino.
La scarsità dopo aver dato il meglio di sè è come il miele per le api.

M. ha nuovamente cancellato il suo blog. Me l'aspettavo ma non immaginavo sarebbe accaduto così velocemente. In realtà me ne dispiace davvero. Mi dispiace che stia male, perchè solo una persona che non riesce a gestire le emozioni cancella un blog aperto dopo appena due settimane.
E' incredibile quanto sia fragile e quanto io invece le abbia messo in mano tanta forza da usare contro di me.

La coincidenza ha voluto che anche io oggi abbia avuto un piccolo picco emozionale negativo per essere stato eliminato dalla lista di amici da una tipa di facebook che manco so chi è.
Eppure me ne è dispiaciuto.
Come mi dispiace continuare a vedere BK che si "fa" 100 amici e può fare a meno di me.

Logiche dure a morire che si vincono solo ribaltando il punto di vista dal "è importante cosa pensano gli altri di me" al "è importante cosa penso io di me stesso a prescindere di cosa pensano gli altri".
Ci stiamo lavorando.....

mercoledì 8 ottobre 2008

Vabbè....



Che vivere non sia facile per le persone estremamente sensibili non è una scoperta. Sul libro di Venere e Marte si dice che essere sensibili non è affatto una cosa negativa. Anzi. Il dare sfogo alle emozioni negative ti potrà permettere in futuro di accogliere quelle positive. E allora sfoghiamoci...

Ieri mi hai chiamato per vederci. Dovevi raccontarmi cosa avevi. Perchè stavi così male.
Ci siamo visti davanti casa tua. Hai accuratamente evitato di farmi entrare. Avevi paura di me o di te stessa. Non lo so. Avevi il viso stavolto e la tensione si tagliava a fette. Ti ho chiesto bruscamente "allora? icchè c'è?"
Ho visto un tuo sguardo carico di rancore ma hai risposto solo: "stai calmo ciccio....".

La proposta di prendere una birra al bar all'angolo, passi rumorosi nel silenzio della notte, poi sei sbottata.
"Mi hanno diagnosticato una menopausa precoce. Non ho le mestruazioni da Luglio e il mio sogno di avere un figlio è distrutto per sempre. Non mi sento più neanche una donna. In più la menopausa porta anche effetti collaterali. Ho guardato su internet e ho scoperto che si sbriciolano le ossa e io non posso rimanere in casa a riposarmi. Ne morirei."

Mi hai lasciato attonito, una commozione ha iniziato a partire da dentro spingendo sul sacco lacrimale, ma non sono riuscito a dire parole sensate.
Ho detto che internet non si deve mai leggere, ho chiesto se fosse una diagnosi definitiva o se vi fossero delle speranze.
Quasi in trance hai tirato l'ultima coltellata.

"Lo sai qual'è la cosa peggiore? E' che io sono ancora innamorata di te e che se non ho fatto un figlio finora è solo perchè l'unica persona con cui avrei desiderato farlo sei tu. Ma non te ne faccio una colpa. Sono stata solo sfortunata di non aver mai trovato un altro alla tua altezza."

Il colpo è andato a segno. Volevi farmi sentire in colpa, ma io non mi sentivo responsabile. Avevi avuto un sacco di occasioni in vent'anni per dimenticarmi. Una forza però ci aveva sempre spinti una nelle braccia dell'altro a periodi ciclici. Abbiamo convenuto che non sono stato io a cercarti negli ultimi anni, ma viceversa. "Forse", hai detto, "perchè una parte di me voleva che tu fossi presente nella mia vita. Non voleva perderti."

In quel momento mi è affiorata alla mente la mia lotta con Monica per dimenticarla. E ci ho trovato tante analogie. Anche io mi troverò tra vent'anni ad elemosinare una sua carezza? Anche io mi troverò ad accusarla di avermi rovinato la vita? Spero al limite di prendermela con me stesso....

Abbiamo parlato anche di questo. Ormai le barriere erano infrante. Della mia lotta di passare atraverso le fasi del rancore e della rassegnazione per potere du nuovo aprirmi all'amore degli altri...
Poi mi hai chiesto: cosa provi nei miei confronti. Non è che è solo sesso?

Ti ho risposto:"E' vero, il sesso è magnifico ma anche la parte emozionale è unica. Sto bene a fare le cose con te e ci capiamo con un battito di ciglia."
Poi ci siamo abbracciati e tu sei corsa in casa a piangere.

Ma cos'è che mi impedisce di stare con te? Sei la mia donna ideale. Probabilmente con te sarei pure felice.
Può bastare il pensiero di aver provato un sentimento totalizzante con Monica? Di aver provato un amore con un intensità dirompente? La paura che potrei fare sempre il confronto nei momenti in cui non devo più lottare per essere felice?
Nel corso di seduzione c'è una regola indicata per mantenere nel tempo un rapporto.
Cita: date sempre all'altro la possibilità di perdervi. Troppo amore spaventa.

lunedì 6 ottobre 2008

Passato irrisolto



Anche oggi la solita discussione con mia mamma. Ciclicamente si va sempre a parare sullo stesso argomento affrontandolo da angolazioni diverse. L'argomento è il rapporto di coppia. Secondo lei la condizione ideale di ogni essere umano è quella di essere sposati. Secondo me è quello di stare bene con sè stessi e dunque poter dare AMORE a un'altra persona.
Tutto è inziato parlandomi di mia cugina che è rimasta da poco vedova.
"Lo sai", ha esordito, "che a tua cugina hanno chisto già di sposarla"?
" Era un uomo che ha conosciuto in ospedale. La moglie stava morendo di tumore. Quando ha saputo che anche il marito di tua cugina era morto le ha subito chiesto di accompangarsi con lei."

E mentre io pensavo alla tristezza di tutto ciò e al fatto che probabilmente quell'uomo non era spinto da amore ma da semplice comodo ha tirato giù il carico da undici.

"Lo sai che anche la tua amica Sonia si è sposata? Siete rimasti solamente te e tuo fratello a non avere una compagna. Anche te di occasioni ne hai avute. Potevi pensarci prima invece di stare con una persona 8 anni"

Ho provato a ribattere cose ovvie. Che aveva ragione sul troppo tempo che ci avevo messo in passato a lasciare le persone. E che però per me due persone devono stare insieme per amore e che il fatto che tutti i miei conoscenti fossero sposati non indicava necessariamente che fossero felici.

"Ma nella Bibbia c'è scritto che Dio li fece per farsi compagnia. Non è lo stato normale stare da soli"

Le ho ribattuto con pazienza che la condizione normale è stare bene con sè stessi. Non avere bisogno di un'altra persona per stare bene. Perchè questo modo di ragionare è un ragionare che porta ad essere infelici...e mentre parlavo avevo una gran voglia di dirle come lo sei stata te con papà. Ma mi sono morso la lingua.

"Allora sono tutti strani visto che tutti pensano a sposarsi", ha concluso.

Due generazioni e due mentalità diverse. Non ci sarebbe niente di particolare se non fosse che a me queste discussioni fanno male al cuore.

E' qui che sta l'anomalia. E' qui che sta la motivazione di tutti i miei problemi di rapporto con le persone. Il bisogno di essere approvata da lei. Il fatto che sebbene una parte di me riesce a tenerle testa, un'altra dentro di me soffre come il bambino che veniva rimproverato da lei perchè non ero all'altezza delle sue aspetattive. Soffre perchè non sono secondo lei come tutti gli altri e dunque sono di conseguenza peggiore.

E dunque se da una parte trovo il coraggio di "abbandonarla" dall'altra subisco ancora il peso dei suoi rimproveri e ci sto male.

Il meccanismo di amore e rabbia. Quello che si ripete spesso nei miei rapporti d'amore. Quando cerco persone che mi trattino male o che mi rimproverino forse per ritrovare la figura materna che amo.

domenica 5 ottobre 2008

La voglia di scrivere



La voglia di scrivere non mi era mai passata. Me ne rendo conto adesso. Solo che la pigrizia di scrivere su carta prendeva il sopravvento e tutto intento a crogiolarmi nel dolore e nella sopravvivenza non compivo altre attività. Però scrivere è qualcosa che nasce da dentro. E' come la voglia di suonare (cosa che ho fatto di nuovo ieri dopo mesi che non lo facevo tipo una sera a cena insieme ad amici).
E poi c'è quell'indole di fare una cosa per essere approvati dagli altri. Tutti la possediamo chi più chi meno. Però scrivere sapendo che almeno una persona ti legge mi da una spinta in più. Lo so è sbagliato. Ma non si guarisce da un giorno all'altro.
E leggendo il tuo libro ho scoperto che non sono così indietro come pensavo.
Provare quella sensazione che viene definita la marea, per cui in un momento si sente di poter andare avanti tranquillamente e successivamente si sente la mancanza struggente della persona amata è una cosa che fa parte del processo di guarigione di un cuore infranto.

Cavoli! E' stata una rivelazione. Io pensavo di essere un masochista cronico.

E poi il paradosso per cui per smettere di soffrire bisogna rendersi conto che si può continuare ad amare una persona anche se non c'è più.

E' stata una bella rivelazione. Non fa una piega. Amare non significa possedere. E' sbagliato smettere di amare una persona perchè non fa più parte della tua vita.
Amare vuol dire fare il bene dell'amato e non possedere una persona.

Con queste consapevolezze mattiniere proviamo ad andare avanti.

Bellissimo un blog a due mani perchè le altre due sono impegnate... :-)

Grazie ancora per la meravigliosa serata di Sabato.

sabato 4 ottobre 2008

Forse è vero

Forse è vero che una parte di me vuole soffrire. E' difficile ammetterlo. E' una risposta alla domanda che mi è stata fatta. Perchè rimani ancorato a quella persona? Probabilmente lei ha bisogno di soffrire perchè in fondo è masochista.
Percorrendo le vie di Firenze i ricordi riaffiorano. Una paseggiata mano nella mano e ad un tratto le parole di lei: "non starmi così attaccato".
E forse in queste parole pronunciate quasi 2 anni fa è racchiuso tutto quello che sto vivendo adesso.
E' racchiusa il desiderio irrefrenabile di andarla a leggere e scoprire come è dolce con i ragazzi che la commentano (rigorosamente di Torino) e che si confidi con loro confessandogli che si vuol fare un nuovo tatuaggio.
E dare la colpa al fatto di non sentirla da due giorni a questa sua nuova apertura. Pensare inconsciamente che sia uscita con uno di loro nel weekend.
Ma il punto è: ma a te che te ne frega?
Perchè devi lasciare decidere lei della tua vita?
Sono due anni ormai che non vivi. 2 vacanze di seguito fatto da solo.
Forse tutto questo ha davvero a che fare con le emozioni. Si viene sedotti da chi ti fa provare emozioni forti. E allora alla fine non conta neanche la persona che te le fa provare ma il fatto di provarle.
Passeggio e penso che sono due anni che non vado avanti. Che non mi butto a mia volta a conoscere persone nuove con slancio.
Poi scopro che non è proprio vero. Sono pieno di persone intorno che mi adorano. Perchè loro non contano? Perchè mi deve dare più emozione quello che mi manca rispetto a quello che ho?
La parentesi nel testo è per te. Grazie per esserci dai primi di Luglio. Sei una di quelle cose belle che capitano senza darti una spiegazione. Sei la dimostrazione che in ogni momento della vita si possono incontrare degli angeli e permettersi anche di farsi coccolare.
C'è una sola uscita da questo labirinto.
Decidere io che voglio uscirne.

mercoledì 1 ottobre 2008

10 ragazze per me...



Giornata pensierosa. Rientrare nel mondo virtuale mostra le mie debolezze. Probabilmente sono geneticamente portato alle dipendenze. Ieri con un mio collega ci siamo iscritti per scherzo a facebook. Oggi l'apertura di un nuovo blog.
Pericolosissimo.
Un po' come per un alcolizzato fargli portare le labbra a un bicchiere di buon rosso barricato.
Però per fortuna anche la vita reale ha i suoi movimenti.
A volte mi domando a che serve sedurre le persone se poi non sono lì a coglierne i frutti.
Come costruire una bellissima casa e non abitarci.
Come preparare una torta al cioccolato fondente e non mangiarla.
Risposte ottenute solo stamattina:

- Invitante, coinvolgente, dolce.

- Senza parole grazie.

- Ti bacio

- Buongiorno tesoro

Sono un maestro nel suscitare ogni genere di emozioni quando lo faccio senza aspettarmi un tornoconto. Dall'erotico, al riflessivo, allo struggente, al dolcissimo.
Sono spudorato.
Ma ho una debolezza. E ogni mattina lotto per non farmi schiacciare dal ricordo di LEI.
E con lei riesco a manifestare una sola emozione.
Dipendenza.
Bleah.

FORZA STEFANO


“Portami a casa” “Stefano, sei già a casa”, settembre di diciannove anni fa, ritiro di Milanello, venti chilometri di mobili e nebbie da Giussano, la città di Stefano Borgonovo che dall’altro capo del telefono si stava lamentando. Di cosa diavolo può lamentarsi il centravanti emergente del calcio italiano approdato al Milan di Sacchi, campione Intercontinentale, per vincere scudetti e Coppe dei Campioni? provai a domandarmi. “Gli schemi, Carlo. Con Sacchi, il centravanti non tira. Mai. Spalle alla porta. Sempre. E io quando segno?” “Ma ne hai appena fatti tre al Galatasaray?” “Ho fatto di testa mia, ma il “pelato” mica era contento alla fine.” Quindici mesi di procuratore, non un’idea ancora precisa su come funzionasse la psiche di un calciatore. Bevevo tutto. Solo più tardi avrei imparato che niente capita per caso. Dietro al lamento spesso c’è un’altra bizza da disinnescare con cura. La storia degli schemi suonava assurda. Sospirai, comunque, doverosamente afflitto e partecipe. Gli mancava Firenze, non volevo crederci. (Carlo Pallavicino, ex procuratore di Borgonovo)
E non perde il buonuomore. In uno scambio di mail con Roberto Donadoni che gli preannunciava il probabile arrivo di Marco Van Basten a Firenze per la gara Fiorentina-MIlan dell'8 Ottobre prossimo, Borgonovo ha risposto al computer: "Speriamo abbia impegni quel giorno, altrimenti mi tocca la panchina anche questa volta..."

Sono eccezionali, sono quasi imbarazzato, ma tu sai perfettamente quanto io ami firenze, la sua gente, la loro schiettezza, la loro fantasia e coerenza...poi, al mondo non c'è nulla che possa minimamente eguagliare l'amore che hanno verso la FIORE...GRANDI!!! ciao, STEFANO

Mi ricordo di quel giorno allo stadio. Campionato 1989, Fiorentina Inter. L'inter schiacciasassi di quel campionato che avrebbe vinto con ben 11 punti di distacco sulla seconda il Napoli. Una partita senza storie sulla carta. Andamento altalenante. Dal 2 a 1 per noi al 3 a 2 per loro. Un quarto d'ora dalla fine e Borgonovo pareggia. Eravamo già increduli così. Inchiodare sul 3 a 3 l'Inter era già un miracolo. E l'Inter come stupita da tanta opposizione sembrava accontentarsi anche lei del risultato. Si giochicchia. Stefano Borgonovo si ferma a legarsi una scarpa ai limiti dell'aria. Io guardo verso il centrocampo per seguire dove possa andare l'eventuale rinvio della palla. E' un attimo, un lampo. Quasi non mi accorgo di quello che è successo. Un giocatore dell'Inter (mi sembra Bergomi ma non ci giurerei) passa con calma e sicurezza la palla indietro al portiere. Una magia, un gioco di prestigio. Borgonovo non è più a terra ma sulla linea del pallone e insacca il goal del 4 a 3. Nessuno ci ha capito niente. Neanche noi sugli spalti che non crediamo ai nostri occhi. Il cuore ha un sussulto e vorrebbe stringere forte Stefano. Il nostro eroe.
Me lo ricordo così Stefano. Con quella faccia pulita e un po' irriverente, con la gioia di giocare a calcio in una squadra senza apparenti ambizioni e che poi invece diventerà la rivelazione del campionato con la famosa B B, 29 reti in due quell'anno. Quel goal è il suo emblema. La gioia di giocare, l'estrosità, la gioia di vivere.
Non volevo crederci quando ho letto che era affetto da Sla.
Conoscevo Stefano solo come giocatore. Poi leggendo gli articoli su di lui ho scoperto l'uomo. Probabilmente il suo carattere schivo e fuori dai riflettori non mi aveva permesso di conoscerlo dal punto di vista umano.
Mi sono commosso nel leggere l'articolo di Pallavicino, le sue battute su Van Basten, il suo stupirsi per l'affetto di Firenze per lui.
Ho scoperto un uomo che aveva nascosto gelosamente il suo male e che è uscito allo scoperto non tanto per sè stesso ma per poter aiutare tanti meno famosi di lui che sono affetti dallo stesso morbo tremendo.
Ho scoperto l'uomo dal cuore grande che ha scelto sempre col cuore.
E Firenze ha scelto lui e si stringerà attorno a lui mercoledi sera per una grande festa.
CORAGGIO STEFANO. SIAMO TUTTI CON TE.