mercoledì 8 ottobre 2008

Vabbè....



Che vivere non sia facile per le persone estremamente sensibili non è una scoperta. Sul libro di Venere e Marte si dice che essere sensibili non è affatto una cosa negativa. Anzi. Il dare sfogo alle emozioni negative ti potrà permettere in futuro di accogliere quelle positive. E allora sfoghiamoci...

Ieri mi hai chiamato per vederci. Dovevi raccontarmi cosa avevi. Perchè stavi così male.
Ci siamo visti davanti casa tua. Hai accuratamente evitato di farmi entrare. Avevi paura di me o di te stessa. Non lo so. Avevi il viso stavolto e la tensione si tagliava a fette. Ti ho chiesto bruscamente "allora? icchè c'è?"
Ho visto un tuo sguardo carico di rancore ma hai risposto solo: "stai calmo ciccio....".

La proposta di prendere una birra al bar all'angolo, passi rumorosi nel silenzio della notte, poi sei sbottata.
"Mi hanno diagnosticato una menopausa precoce. Non ho le mestruazioni da Luglio e il mio sogno di avere un figlio è distrutto per sempre. Non mi sento più neanche una donna. In più la menopausa porta anche effetti collaterali. Ho guardato su internet e ho scoperto che si sbriciolano le ossa e io non posso rimanere in casa a riposarmi. Ne morirei."

Mi hai lasciato attonito, una commozione ha iniziato a partire da dentro spingendo sul sacco lacrimale, ma non sono riuscito a dire parole sensate.
Ho detto che internet non si deve mai leggere, ho chiesto se fosse una diagnosi definitiva o se vi fossero delle speranze.
Quasi in trance hai tirato l'ultima coltellata.

"Lo sai qual'è la cosa peggiore? E' che io sono ancora innamorata di te e che se non ho fatto un figlio finora è solo perchè l'unica persona con cui avrei desiderato farlo sei tu. Ma non te ne faccio una colpa. Sono stata solo sfortunata di non aver mai trovato un altro alla tua altezza."

Il colpo è andato a segno. Volevi farmi sentire in colpa, ma io non mi sentivo responsabile. Avevi avuto un sacco di occasioni in vent'anni per dimenticarmi. Una forza però ci aveva sempre spinti una nelle braccia dell'altro a periodi ciclici. Abbiamo convenuto che non sono stato io a cercarti negli ultimi anni, ma viceversa. "Forse", hai detto, "perchè una parte di me voleva che tu fossi presente nella mia vita. Non voleva perderti."

In quel momento mi è affiorata alla mente la mia lotta con Monica per dimenticarla. E ci ho trovato tante analogie. Anche io mi troverò tra vent'anni ad elemosinare una sua carezza? Anche io mi troverò ad accusarla di avermi rovinato la vita? Spero al limite di prendermela con me stesso....

Abbiamo parlato anche di questo. Ormai le barriere erano infrante. Della mia lotta di passare atraverso le fasi del rancore e della rassegnazione per potere du nuovo aprirmi all'amore degli altri...
Poi mi hai chiesto: cosa provi nei miei confronti. Non è che è solo sesso?

Ti ho risposto:"E' vero, il sesso è magnifico ma anche la parte emozionale è unica. Sto bene a fare le cose con te e ci capiamo con un battito di ciglia."
Poi ci siamo abbracciati e tu sei corsa in casa a piangere.

Ma cos'è che mi impedisce di stare con te? Sei la mia donna ideale. Probabilmente con te sarei pure felice.
Può bastare il pensiero di aver provato un sentimento totalizzante con Monica? Di aver provato un amore con un intensità dirompente? La paura che potrei fare sempre il confronto nei momenti in cui non devo più lottare per essere felice?
Nel corso di seduzione c'è una regola indicata per mantenere nel tempo un rapporto.
Cita: date sempre all'altro la possibilità di perdervi. Troppo amore spaventa.

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