martedì 25 novembre 2008

Niente di più



Quello che volevo, come sempre non c'è! Solo un po' d'amore che diventa polvere che almeno fosse stata magica, la buttavo su di te... e invece in mano ho una lettera, due rose e una canzone ancora da scrivere... E non mi riesce facile parlare di questo sopratutto adesso, sopratutto adesso che non c'è... che non c'è... sarebbe molto più bello, per non dire stupendo tornare a dirti, quanto ancora ce n'è di bene per te... di bene per te... ma in fondo fa lo stesso, in fondo quello che voglio è che tu sia contenta, vederti sorridere... e niente di più...
Penso al ripetersi di situazioni già vissute. Ricordo quanto fossi concentrato sulla disperazione di non riuscire a farmi amare. Guardo adesso e vedo che questa disperazione non c'è più.
Piano piano mi sto spostando in una dimensione diversa.
La consapevolezza di costruire un rapporto che non deve andare bene PER FORZA.
Prima l'idea di lasciarti non sarebbe mai passata nel mio cervello. Adesso non è più così.
Però c'è ancora un problema. Il fatto che tu sia "malata" mi fa essere più tollerante. Non mi fa ergere a giudice. E mi fa essere più tollerante anche con me stesso. Perchè mi rende consapevole che io non potrò mai guarirti. Che se le cose vanno male non è detto che sia esclusivamente per colpa mia.
Però sono all'impasse. Ho un rapporto che non mi dà più le emozioni negative...ma neanche le positive.
Il mio maestro shiatsu un giorno mi ha detto: è come se tu fossi nel bel mezzo delle rapide. E' giusto che tu tenga il controllo, ma è anche vero che devi anche lasciarti trascinare dalla corrente. Un lavoro di equilibrio fatto da controllo e lasciarsi andare. Yin e Yang.
E in questo momento è molto controllo.

venerdì 21 novembre 2008

Troppo facile


Dove sto andando? Sono felice?
E' la domanda che martella ogni giorno nella mia mente.
Perchè è così facile vedere le cose negli altri e non vedere le stesse con noi?
Oggi mi arriva questo sms:
Sai che M. tutte le volte che ritorna a casa che io sto già dormendo mi accarezza e mi dice nell'orecchio che mi vuole tanto bene? Lo trovo tenero vero?
Rimango sconcertato.
Mi guardo dentro. Perchè mi fa così rabbia?
Analizzo ogni singola parola.
"Tutte le volte che ritorna a casa e io sto già dormendo...."Praticamente tutte le sere visto che torna alle 2 di notte uscendo per cavoli suoi. Ricordo di quando si lamentava e piangeva che praticamente la sua convivenza con M non era equivalsa a vedersi di più.
Mi accarezza...Mi viene da pensare che sia un modo per scaricare il senso di colpa. Perchè se vedi la tua donna che dorme non ti viene in mente di svegliarla se le vuoi bene. Almeno a me verrebbe da pensarci.
Mi dice che mi vuole tanto bene....Eh già. Sentirsi dire ti voglio bene è il massimo dell'espressione verbale che può ricevere una donna per sentirsi al settimo cielo. Che poi la parola ti amo per quale motivo l'hanno inventata? E' desueta e non aggiunge valore...O forse si dice ti voglio bene perchè ti amo non è quello che si prova?
Vero? Se ne sei così convinta perchè hai bisogno del mio parere?
Basta una carezza per colmare il vuoto di ogni giorno che M lascia nella vita di S.
Direi che il prezzo è a buon mercato.

Vedo lei e rivedo me in tanti aspetti. Che cancello dalla mia mente tanti aspetti negativi ricevendo una semplice parola dolce o una carezza.
Forse è per questo che mi fa tanta rabbia. Perchè vedo tutto questo in lei e mi intristisco pensando che si accontenta delle briciole e affiora la paura che lo stia facendo anch'io.
Basta lamentarsi però.
Come un drogato mi viene da dire, ne posso uscire quando voglio.
Forse mi inganno, ma è anche vero che per la prima volta ho detto NO nella mia storia. E' vero che poi mi sono rimangiato tutto, ma intanto l'ho detto.
Piccoli passi.

lunedì 17 novembre 2008

Rabbia



Mentre respiro profondamente cercando di disintossicarmi dalla rabbia per poter scrivere con più lucidità, prendo nota di una piccola grande cosa che mi ha detto oggi il mio collega.
Da cosa può derivare l'aggressività?
E' una reazione alla visione che si ha del mondo.
Se si ha una visione in cui qualunque persona e qualunque cosa cospirano contro di te, l'aggressività non è altro che una conseguenza.
E' mettersi perennemente sulla difensiva.
Non potersi permettere mai di rilassarsi.
Interpretare qualsiasi cosa in modo negativo con la logica del prevenire il peggio.
Sono rimasto senza parole.

mercoledì 12 novembre 2008

Il controllo



Oggi vagando per la rete mi sono imbattuto in un sito che parla di disturbi alimentari. Così mi ha quasi sollevato leggere il meccanismo che regola la vita di chi ne soffre. Il bisogno di controllare. Che stupido che sono. Purtroppo è dura da vincere la vecchia ansia di far dipendere il comportamento degli altri da quello che faccio io. E' un pensiero positivo da immettere dentro come un siero anti-veleno. Le persone si possono comportare male con me a prescindere e per motivazioni che possono spesso esulare dai miei comportamenti.
Non devo stancarmi di farlo.
Questa una piccola parte del post di questa ragazza:

Controllo controllo e controllo.Questo desiderio mi ha sempre accompagnato nella vita.
"Sei forte,non hai bisogno di nessuno.Lascia perdere tutti,solo tu hai ragione.Continua come sempre,non mangiare.Tu puoi comandare tutti,sei la padrona di tutto ciò che ti circonda.Sei la migliore.Tu hai sempre ragione"
Mi sento la padrona del mondo.L'onnipotenza è il cognome dell'anoressia.
I miei genitori? Li ho fatti diventare dei burattini.Sono sotto il mio controllo,fanno ciò che dico io.Vengono quando voglio io.Parlano quando voglio io.Fanno ciò che voglio io.Respirano quando voglio io.E io sto da schifo.Li adoro,ma l'onnipotenza ha la meglio.Ho spaventose crisi di nervi se qualcuno mi contraddice.Sono arrivata a tirare borse,coltelli,cassetti e altro ancora.Sono arrivata ad alzare le mani con le persone che amo di più.E sono arrivata a trovarmi sola.Tutti ormai temono la bestia che avevo dentro.L'anoressia distrugge tutto.

Ho scelto di affrontare tutto questo. Ancora non so se ne ho la forza. Però stavolta non voglio far decidere gli altri, ma decidere io.
In fondo ho già percorso una volta la strada per uscire dalla mia "malattia". Posso farlo ancora se e quando servirà.

E ritorni così nel mio mondo cosi prevedibile
mi riavvolgi di te ti riavvolgi di me
di me che sono pioggia senza nuvole
orologio senza tempo
tuono senza fulmine senza di te
dimmi chi sei nel tuo ritorno
un verso in cerca di poesia
o forse tu sei la mia risposta
a quello che non chiedo mai
ma dimmi chi sei nel tuo ritorno
un suono in cerca di armonia
o forse tu sei una lontana nostalgia di un sogno andato via
E ritorni da me è più facile perchè
io sono fiume senza argine
universo senza stelle
libro senza pagine senza di te
Dimmi chi sei nel tuo ritorno
un trucco in cerca di magia
o forse tu sei incognita che non saprò spiegare mai
dimmi chi sei nel tuo ritorno
un idea in cerca di fantasia
o forse tu sei una lontana nostalgia di un sogno andato via
....di un sogno andato via...
di un sogno andato via...via... un sognooo....
E ritorni così nel mio mondo così
imprevedibile

martedì 11 novembre 2008

Il gattopardo



Bisogna che tutto cambi perchè niente cambi.
Alla fine i meccanismi sono sempre uguali. Diceva una mia amica, che mi era vicina perchè questo weekend avrei affrontato la mia malattia. Marta ha questa capacità incredibile di leggermi nel cuore. A volte legge anche cose che io in quel momento non focalizzo.La scena è quella vista svariate volte. Il suo bisogno di controllo delle cose e dunque anche di me.
Non ho ceduto subito. Ma ho ceduto al suo corpo caldo e alle sue labbra vogliose di me.
Poi la storia si sta ripetendo. Una volta avuta conferma che mi può controllare vengono di nuovo fuori i comportamenti bastardi, quelli che provano a minare la mia autostima, quelli che odiano la mia dolcezza, quelli che danno per scontato che non mi perderà mai.E' diverso da otto mesi fa. Ricordo che già volavo su una nuvola ai tempi. Che facevo progetti sul nostro futuro di modo che i suoi attacchi mi facevano sentire una persona insignificante. Adesso no. Però è anche vero che mettere la sordina al cuore è dura.
Perchè c'è qualcosa di lei che mi attrae irresistibilmente, qualcosa che me la rende diversa da tutte le persone con cui ho avuto una storia.
Ma non posso giustificarla sempre solo perchè "è malata".
Non posso ricevere scherni per i miei messaggi dolci con la scusa che lei vuole la concretezza. E poi magari decidere lei quando si deve essere dolci e quando ci si può fare le coccole.
Tutte cose che ho sopportato per anni.
Ma se davvero sono cambiato dovrò trovare la forza per cambiare le cose tra noi. Perchè tanto mi lascerà di nuovo come ha sempre fatto cercando la solita scusa.
E allora se davvero mi voglio bene dovrò avere la forza di darle la sensazione che anche lei mi può perdere.